martedì 12 aprile 2011

Poesia sul tempo

Forse è tardi
 
Mai mi arrivò tanto crudele il suono
dell'orologio, come adesso
che ho sfilato la vestaglia dei sogni
e più non inseguo curioso
una ghiotta carriera...
Un futile intrigo di chimere,
d'inutili speranze
la faccia del passato.
Forse è tardi; troppi passi inutili
su sentieri che portavano a spiagge
deserte secche aride.
  Vivo senza quasi accorgermi
che l'ultima neve s'è sciolta,
il sole è malato di vertigini,
le mani dell'orizzonte non sanno
più stringere code di arcobaleni.

Al CONFINI DEL TEMPO
Non è solo illusione, utopistico sogno:
forse esiste davvero quella bolla iridata
dove tutto è sospeso in colori sereni,
senza fine o principio in un soffice niente;
forse in questo non luogo ai confini del tempo
ti conobbi già prima d'imboccare la via
dell'amara esistenza ora avviata al tramonto.
Ma perché ho valicato la barriera del sogno
rinnegando l'eterea realtà immateriale?
Anche se tutto — quanto poteva essere eterno —
m'è svanito alle spalle, so che mi riconosci:
ed allora, ti prego, dammi ancora la mano
e riportami indietro ai confini del tempo;
poi — chissà! — troveremo il passaggio alla strada
che si perde nel nulla e regala l’oblio!

Nessun commento:

Posta un commento